EDOARDO MICHELOZZI “SALUTALA PER ME”

Scritto da il 19 Marzo 2025

Il giovane cantautore toscano, Edoardo Michelozzi dopo la splendida ballata Ingenuità capace di lasciare il segno, prosegue lo sviluppo del suo nuovo lavoro con la pubblicazione del singolo “Salutala per me” un brano delicato, autobiografico che racconta attraverso i suoi occhi di giovane studente quello che accadeva all’interno delle stazioni che frequentava, essendo un pendolare, una fotografia intensa piena di sguardi, gesti, sorrisi, sensazioni dello scorrere di vita quotidiana, una descrizione complessa ma allo stesso tempo chiara, generata dai numerosi destinatari frequentatori silenziosi all’interno della Stazione, intenti a prendere le loro direzioni.

Nell’epoca del Rap, del K-pop, dell’elettronica, Edoardo Michelozzi sceglie e ci lascia stupiti quel filo che conduce alla miglior canzone d’autore italiana, quella degli anni 60 e 70 realizzando singoli di estrema qualità.

Edoardo viaggia in direzione ostinata e contraria”, citazione non casuale, vista la devozione dell’artista per Fabrizio De Andrè di cui è, tra l’altro un appassionato interprete.

Insomma si potrebbe dire un cantautore congelato negli anni ’60, in una scelta artistica fuori dal coro.

Edoardo Michelozzi descrive il brano con queste parole:

Salutala per me” è un brano che mi accompagna da tempo. Scrissi questa canzone quando ero un ragazzino di diciannove anni e da allora la ripropongo praticamente ad ogni concerto. Ha avuto quindi mille forme diverse, sono passato dal cantarla con la sola chitarra ad arrangiarla per molteplici tipologie di formazioni.

Ora che è arrivato finalmente il momento di pubblicarla sono emozionato, sarà strano toglierle la sua forma “dal vivo” per darle una possibilità più ampia d’essere ascoltata.
La canzone ha un testo molto lineare perché è una narrazione di quello che vedevo nelle stazioni che frequentavo (da buon pendolare): un grande scorrere di vite, un movimento umano di sguardi e gesti da cui mi sentivo
circondato. In questo tipo di confusione mi capitava di soffermarmi su quei personaggi che non si facevano influenzare dalla fretta dei viaggi ma rimanevano come immobili ad osservare. Ed una volta notate queste persone mi sembrava che avessero il potere di farsi scorrere il mondo addosso ed al contempo che fossero capaci di starne al centro.
Quindi ho pensato di descrivere questa sensazione così complessa, nata dall’osservazione di ciò che mi circondava, in un testo rivolto a tanti destinatari diversi come tante sono le direzioni che è possibile prendere da un’unica semplice stazione. –

Cenni Biografici:

Edoardo Michelozzi, classe ‘96, è un musicista e cantautore toscano che si ispira alla tradizione della musica leggera italiana, riscoprendo il valore dell’ascolto e del racconto.

Contrabbassista di educazione classica, è in attività con chitarra e voce sin dalla tarda adolescenza con sperimentazioni in progetti di teatro musicale e sociale ed in concerti in formazione ridotta con piano e violoncello.

Dal 2019, dopo aver ricevuto critiche positive ai propri brani, intraprende un percorso di collaborazione con un nuovo team di produzione, in grado di unire l’esperienza e l’innovazione con professionisti di diverse età ed estrazioni, e con una nuova formazione di giovani e talentuosi musicisti.

Nel 2021 pubblica il suo primo EP “Avviso ai Naviganti I” che porta in tour e nell’anno seguente vince il Cantagiro sezione band con il brano “Cronaca cieca di un Amore”, contenuta nell’EP “Avviso ai Naviganti – II”, secondo EP pubblicato a dicembre 2022.

Nel 2023 musica il cortometraggio “Argento vivo” per la firma di Stefano Campagna e Giantommaso Puglisi.

Oltre alla produzione autografa, riarrangia molti brani del pop e della musica popolare italiana che sono stati inseriti nel suo spettacolo “Cantautori”, portato in giro per le piazze e i teatri del territorio Tosco-Emiliano.

Negli ultimi mesi, oltre ai live Edoardo è In studio per la realizzazione del nuovo progetto, prodotto da Andrea dell’Olio di Soudscape e di prossima pubblicazione – ci racconta – in merito al mio ultimo lavoro in dirittura d’arrivo credo di poter dire che il processo di scrittura e di creazione delle canzoni è per me la cosa più semplice e immediato. È molto legato a ciò che riesco a trovare con la chitarra in momenti di raccoglimento, ma nonostante questo forte legame con la musica posso dire di sentirmi più autore che musicista. Tutto nasce, come in “Salutala per me”, da un’impressione lasciata da ciò che vedo. Mi viene spontaneo partire da quel che mi circonda per immaginare una storia, un contesto in cui naturalmente poi viene sviluppata. Se vedo un fioraio chiudere la serranda del suo negozio immediatamente mi figuro la sua serata: quel che mangia, com’è la sua casa, che strada fa per tornare. È un istinto che ho sempre avuto e credo sia alla base della mia voglia di scrivere.
Difficilmente ritrovo nella musica contemporanea italiana l’attenzione al racconto che apparteneva ad una “canzone” che oggi fatica ad essere trasmessa nelle piattaforme di diffusione più ampia. Ma c’è un substrato di persone in cui questo tipo di musica viene coltivato e ricercato, se ne sente il bisogno, come d’altronde persone che riscoprono l’ascolto di canzoni “vecchie” e se ne innamorano come se fossero state appena pubblicate. Poi il mondo è così vasto e pieno di tipologie di musica differenti che poter definire qualcosa come vecchio o fuori epoca risulta poco credibile se non per una mera logica di mercato. –
La voce di Edoardo, con i suoi toni gravi, ci trasporta inevitabilmente in un passato che vuol essere riscoperto senza essere imitato. La sua musica è fresca, nuova, contaminata da generi diversi e da musicisti provenienti da diverse estrazioni musicali. Tutto questo lo rende un artista fuori dal suo tempo, che analizza ciò che lo circonda e lo riporta attraverso il suo giovane sguardo senza conformarsi ai canoni moderni.


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