Centro Don Orione. Richiesta di confronto alla Cooperativa Faro 85.

Scritto da il 24 Giugno 2019

Centro Don Orione. Richiesta di confronto alla Cooperativa Faro 85. «Rischio dichiarazione dello stato di crisi. Vengano coinvolti Sindaco, Prefetto, Asp ed Ispettorato del Lavoro»

«Serve un confronto, come previsto dal contratto, non un semplice incontro». Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, intervengono sulla problematica che in questi giorni emerge in merito ai servizi ed al personale della Cooperativa Faro 85 che gestisce i servizi per conto del Centro Don Orione e lo fanno con una lettera inviata alla Cooperativa e per conoscenza al Prefetto, al Sindaco, all’Asp e all’Ispettorato del Lavoro.

Per i sindacati il confronto è necessario e deve riguardare la situazione economico-finanziaria e gestionale sia del Centro disabili gravi sia della RSA gestiti dalla Faro 85. Sono tre i punti contestati dalle organizzazioni sindacali, dal rispetto dell’accordo sottoscritto il 7 aprile 2014 con il quale veniva assunto l’impegno di sanare la situazione debitoria nei confronti dei lavoratori e che ad oggi risultano delle inadempienze circa le mensilità stipendiali vantati dai lavoratori, ai ritardi nei versamenti delle quote TFR, sino alla definizione di un quadro generale della forza lavoro e del rapporto unità di personale/servizi distinto per ciascun servizio.

«Per questo – dichiarano Francesco Fucile, Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai – è stato chiesto l’apertura del confronto, perché il rischio è l’ipotesi di dichiarazione dello stato temporaneo di crisi della cooperativa. Nella considerazione che si tratta di una materia che coinvolge, inevitabilmente, i soci-lavoratori, si ritiene necessario, prima di qualsivoglia decisione, aprire il confronto con le Organizzazioni Sindacali come previsto per legge, coinvolgendo il Don Orione quale committente dei servizi, il Comune di Messina e l’Azienda Sanitaria Provinciale che, in forza di accordi, intervengono con sostegni economici finalizzati alla buona riuscita e gestione del servizio, nonché l’UNCI quale Centrale delle Cooperative di riferimento. Auspichiamo perciò – concludono Fucile, Emanuele e Calapai – che non vengano assunte iniziative unilaterali e invece ci sia un confronto per ricercare soluzioni percorribili per non compromettere servizi e soprattutto assicurare i livelli occupazionali ed anche retributivi per i lavoratori in servizio».


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