È morto Ennio Morricone. Non la sua musica.
Written by Ufficio Stampa on 6 Luglio 2020
Ennio Morricone si è spento a 91 anni, in seguito a una caduta che gli ha causato la rottura del femore. Ma, certamente, non si è spenta la musica da lui creata. La sua è stata un’esistenza spesa tra le sette note, in perfetto equilibrio tra l’arrangiamento di melodie pop come “Pinne Fucile ed Occhiali”, “Guarda come Dondolo”, “Abbronzatissima”, “Sapore di Sale”, “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones”, la composizione di celebri canzoni tra cui “Se Telefonando” o “Here’s to You” e, soprattutto, le indimenticabili colonne sonore per il cinema. È questo l’ambito in cui Ennio Morricone eccelle e si fa notare in tutto il mondo. Basti pensare al contributo reso alla cinematografia di Sergio Leone, con cui il compositore aveva fatto le elementari, attraverso le musiche di “Per un pugno di dollari”, “Per qualche dollaro in più”, “Il buono, il brutto e il cattivo”, “C’era una volta il West” o “C’era una volta in America”. Ma anche le numerose collaborazioni con Pier Paolo Pasolini, Dario Argento, Bernardo Bertolucci, Giuseppe Tornatore. E ancora Marco Bellocchio, Elio Petri, Brian De Palma, Pedro Almodóvar, Roland Joffé, Oliver Stone fino a quella con Quentin Tarantino per “The Hateful Eight” che gli fa ottenere un BAFTA, un Golden Globe e un Oscar per la miglior colonna sonora originale nel 2016 dopo quello onorario del 2007.
Impeccabile compositore di musica da camera e per orchestra così come di colonne sonore per la televisione, si pensi ai magnifici brani nati per accompagnare l’apprezzatissima serie “La Piovra”, Ennio Morricone è stato insignito non solo dei maggiori riconoscimenti in ambito artistico ma anche di importanti onorificenze quali quelle legate all’Ordine al merito della Repubblica italiana e la Medaglia d’oro ai benemeriti della Cultura e dell’Arte.
La sua è stata una vita piena, perché capace di esprimere attraverso la musica tutte le gamme delle emozioni umane: ciò lo avvicina ancor di più alla sua opera, rendendolo ugualmente immortale.