Il passaggio decisivo dal movimento al partito politico di Carlo Calenda avviene anche a Messina
Scritto da Ufficio Stampa il 26 Novembre 2019
Dopo il lancio nazionale di mercoledì 20 novembre, il partito Azione guidato da Carlo Calenda e dal nutriti comitato promotore approda sulle rive dello Stretto.
Gli attivisti del Comitato messinese di Siamo Europei, affiliati al movimento nazionale che ha aperto le porte all’esperienza di Calenda hanno aderito entusiasticamente al cambiamento di strategia adottata dal leader del partito.
Cambiano il nome ed il logo del movimento, ma i progetti, gli obiettivi, l’entusiasmo, l’impegno e il desiderio di assumersi un’importante responsabilità morale e politica, sono elementi che resteranno invariati nei propositi del gruppo messinese.
Fondato a settembre 2019, il Comitato messinese ha già aderito a svariate attività cittadine, come la marcia a favore del popolo curdo organizzata dalla Rete Kurdistan, e ha sostenuto iniziative a difesa della cultura, come quelle organizzate dal Museo Regionale di Messina, o sensibilizzando alle Giornate del Patrimonio Europeo. Ulteriori progetti sono invece previsti per il 2020, quando il partito messinese organizzerà autonomamente eventi culturali con ospiti di rilievo istituzionale internazionale.
«Se da un lato rimane costante l’interesse per l’apertura all’orizzonte europeo», spiega il referente messinese Fabrizio Provenzano «dall’altro cerchiamo di declinare questo europeismo in chiave messinese, per ricucire lo scollamento tra l’Europa e la città dello Stretto, tra la cittadinanza e la politica ad ogni livello, dal contesto peloritano a quello comunitario».
Azione, nuova forza che cerca di operare una netta cesura con la vecchia politica demagogica e i populismi di ritorno, vuole far sentire la propria voce per contribuire in modo attivo e fattivo al cambiamento dell’Italia.
«Il sistema socio-economico del Paese è stato da anni costretto al palo della stagnazione, dell’inefficienza e della crescita mancata», dice ancora Provenzano, «fattori che non rispecchiano a pieno le potenzialità e le eccellenze che contraddistinguono l’Italia, dato che ci sono invidiate e sono acquisite dai mercati del lavoro di altre nazioni».
Si studiano soluzioni, si discutono progetti per porre un freno alla coatta fuga dei cervelli e per rilanciare il “marchio Italia”, «Noi cerchiamo di crescere in numero, competenze, opportunità di dialogo e occasioni di impegno attivo al cambiamento», conclude Provenzano, «siamo il gruppo siciliano più numeroso e il successo che stiamo riscuotendo è un chiaro segnale che c’è voglia di cambiamento in città. Noi accompagneremo questo desiderio e lo aiuteremo a diventare una realtà a beneficio di tutti».