Mina compie 80 anni: la sua musica come maestra di vita.
Scritto da Ufficio Stampa il 3 Aprile 2020
Mina Mazzini, ma per i più semplicemente Mina, è LA voce. A dimostrare la veridicità di quest’affermazione basterebbero le lusinghiere parole con cui, negli anni, è stata è stata definita da alcune ugole d’oro della musica internazionale del calibro di Aretha Franklin, Liza Minelli, Celine Dion e Barbra Streisand. Ma Mina non si è mai occupata dei complimenti così come delle critiche. E nemmeno dei compleanni, nonostante abbia appena spento 80 candeline. Il suo è uno spirito libero, che a soli 38 anni ha scelto di fuggire dalla gabbia dello star system e volare tra le orecchie e il cuore del suo pubblico esclusivamente attraverso le canzoni. Per gli occhi rimangono i filmati d’archivio dei pochi Sanremo a cui ha preso parte, qualche videoclip, i varietà Rai di cui è stata protagonista e che hanno fatto la storia della televisione italiana, i caroselli e le visionarie copertine dei suoi dischi. Una menzione speciale merita, però, la ripresa amatoriale che documenta uno degli ultimi concerti tenuti al Bussoladomani nel 1978. Una sorta di fratello maggiore di quella Bussola a Marina di Pietra Santa in Versilia nella quale, vent’anni prima, una giovanissima e sconosciuta Mina aveva esordito un po’ per gioco. E a questo elenco non può mancare “Mina In Studio”: video del 2001 che permette di dare una lunghissima sbirciata alla cantante in sala d’incisione. Una sessione da cui proviene la cover “Oggi Sono Io” di Alex Britti, entrata a pieno titolo tra i cavalli di battaglia della sua discografia. Dopo c’è solo musica.
Il numero di lavori da lei pubblicato, la maggior parte dei quali attraverso la propria casa discografica PDU, è impressionante: quasi come se per qualsiasi domanda della vita Mina abbia ormai in serbo la canzone giusta. Un po’ come le risposte date ai lettori di “Mina Per Voi”: una rubrica di corrispondenza ospitata da Vanity Fair e da lei stessa curata per più di 10 anni. Un’ulteriore prova – semmai ce ne fosse bisogno – di un’innata apertura mentale condita da quintali di ironia e autoironia. Doti che, inevitabilmente, si rispecchiano in quel suo vastissimo repertorio. Invidiabile perché capace di attraversare i generi come pochi artisti si sono potuti permettere di fare: dal rock and roll scapestrato di “Tintarella Di Luna” alla rivisitazione di arie d’opera classica dell’album “Sulla Tua Bocca Lo Dirò”. Dai brani di musica sacra contenuti in “Dalla Terra” alla rilettura volutamente leziosa di capolavori pop come “Into The Groove” di Madonna o “Billie Jean” di Michael Jackson. Per non parlare dei deliziosi episodi di puro divertissement quali “Ma Che Bontà” o “Ma Chi È Quello Lì”, quest’ultimo accompagnato da uno spassoso filmato con per protagonista Monica Vitti. Ma il suo meglio Mina continua a regalarlo con le ballate: che siano i numerosi capolavori con testi di Paolo Limiti, la sensualità di “L’Importante È Finire” e “Ancora Ancora Ancora” di Cristiano Malgioglio, “La Canzone Di Marinella” che, di fatto, lanciò la carriera di Fabrizio De André, le sperimentazioni del nuovo millennio con due dei componenti dei Subsonica, Max Casacci e il Boosta, rispettivamente per “Solo Se Sai Rispondere” e “La Clessidra” poca importa: il risultato arriva sempre all’anima. Stesso luogo in cui si danno appuntamento gioielli tanto poco conosciuti quanto preziosi: l’ambigua “Il Corvo”, la struggente “Se Avessi Tempo”, la sognante “Fosse Vero”, la lancinante “Impagliatori D’Aquile”, la travolgente e citazionista “Matrioska”. Infine le grandi collaborazioni musicali frutto della reciproca stima artistica: basti pensare ai Lucio Battisti e Mogol di “Insieme” e “Io E Te Da Soli”; ai duetti “Questione Di Feeling” e “Amore” con Riccardo Cocciante; ai successi con Adriano Celentano e Ivano Fossati.
Con un catalogo di tale qualità ed eclettismo, sta all’ascoltatore trovare quale incarnazione di Mina si avvicina di più al suo gusto, persino momentaneo: ne troverà invariabilmente una. Anche tra altri 80 anni.