“Wasteland, Baby!”: il nuovo album di Hozier è una conferma.
Scritto da Ufficio Stampa il 9 Marzo 2019
A distanza di qualche anno dal tanto inaspettato quanto enorme successo di “Take Me To Church”, Hozier pubblica l’atteso seguito di quel primo album che portava il suo nome. “Wasteland, Baby!” è stata un’opera dalla gestione piuttosto lunga perché il suo autore, dopo aver trascorso l’intero 2015 a calcare i palchi di mezzo mondo, ha avuto bisogno di mettere dello spazio tra sé e la fama. Così, tornato nella natia Irlanda, ha cercato di ricostruire lo stato mentale e l’ispirazione che lo avevano condotto alla creazione del suo precedente e unico lavoro. Un silenzio interrotto il 6 settembre del 2018 con la pubblicazione dell’EP “Nina Cried Power”: una vera e propria anticipazione, visto che il suo ascolto permetteva già di farsi un’idea della direzione intrapresa dal cantautore. E una conferma della sua capacità di tenersi in perfetto equilibrio tra impegno sociale, elegantissimi riferimenti sessuali e tenerezza. Il risultato sono 4 notevolissimi brani: la coinvolgente title track, una canzone di protesta che chiama a raccolta l’eredità di tutti quegli artisti impegnati politicamente, a partire dalla Nina – Simone – citata nel titolo. Arricchita ulteriormente dal contributo di Mavis Staples, leggendaria voce gospel e blues anch’essa nominata nel testo. L’atmosfera cambia con la delicatissima “Shrike”: lo spunto narrativo è l’abitudine dell’averla – un passeriforme – di impalare sui rovi le piccole prede di cui si nutre, utilizzata come metafora di un rapporto sentimentale particolarmente travagliato. Due canzoni che, invece, verranno lasciate fuori dal nuovo disco sono la chrisisaakiana “A Moment’s Silence (Common Tongue)” e l’ipnotica “NFWMB”.
Pubblicato il 1° marzo, “Wasteland, Baby!” è già stato annunciato da tre singoli: “Movement”, accompagnato da un video con come protagonista il celebre e controverso ballerino ucraino Sergei Polunin; “Almost (Sweet Music)” dal ritmo decisamente più scanzonato; “Dinner & Diatribes” di cui è appena stato diffuso il visionario filmato promozionale. Lontano dai generi musicali del momento ed estraneo a quelle logiche puramente commerciali che auspicano un’infinita variazione del brano più venduto, Hozier incide una serie di pezzi che colpiscono per qualità musicale e arguzia dei versi. C’è un interrogarsi sugli eterni temi che riguardano ciascuno di noi ma attraverso suggestivi rimandi religiosi, colte citazioni e decise posizioni politiche. A fare da sfondo a queste riflessioni, una Natura per antonomasia neutrale perché superiore alle piccolezze umane. Quella del talentuoso artista nato a County Wicklow è una poetica delicata eppure intensa. Eco di un’educazione quacchera impartitagli da ragazzino con l’obiettivo di tenerlo lontano da quel cattolicesimo ipocritamente abusante, i cui effetti sono particolarmente sentiti in Irlanda. Quando l’amore tormentato è descritto con toni apocalittici, c’è sempre un contraltare di humor. La donna è celebrata ma mai oggettivata. Ognuno porta in sé una scintilla del divino a cui bisognerebbe prestare attenzione e tributare rispetto. Il tutto declamato con l’ormai riconoscibilissima e potente voce baritonale – si ascolti la splendida “Sunlight” – ma anche capace di farsi magnetico sussurro nei momenti più intimistici, che poi sono anche i meglio riusciti: “As It Was” e la title track tra tutti.
Con “Wasteland, Baby!” Hozier fa un ulteriore – e importante – passo in avanti nel suo percorso musicale: dopo il tour promozionale di quest’inverno, che ha fatto tappa anche in Italia, lo aspetta un altro lungo giro di concerti. La band che lo accompagna è eccellente, quindi sarà sicuramente un bel sentire.
Tracklist
- Nina Cried Power (featuring Mavis Staples)
- Almost (Sweet Music)
- Movement
- No Plan
- Nobody
- To Noise Making (Sing)
- As It Was
- Shrike
- Talk
- Be
- Dinner & Diatribes
- Would That I
- Sunlight
- Wasteland, Baby!